In cosa consiste la differenza tra Giudice e Magistrato?
Vuoi intraprendere la carriera legale e ti sei interrogato sulla differenza tra giudice e magistrato? Nel nostro post rispondiamo ai tuoi dubbi.
ARGOMENTI DEL POST
- Differenza tra giudice e magistrato
- Iter formativo
- Magistrato e giudice togato: le tipologie
- Chi è il magistrato onorario
Quando ci si iscrive a una facoltà di Giurisprudenza, tradizionale od online che sia, si potranno intraprendere in seguito diverse carriere, tra cui quelle più conosciute di avvocato, notaio, magistrato e giudice. Ma le ultime due professioni sono così distinte tra di loro? Scopriamolo insieme in quest’articolo sulla differenza tra giudice e magistrato.
Esiste una differenza tra giudice e magistrato?
Spesso i termini “giudice” e “magistrato” vengono usati come sinonimi interscambiabili, il che non è del tutto sbagliato, dato che ogni giudice è anche un magistrato. Tuttavia, se ci si addentra all’interno del linguaggio prettamente giuridico, si vedrà che esistono dei distinguo da dover fare per essere il più corretti possibile.
Infatti, nell’ambito giurisdizionale la principale differenza tra giudice e magistrato è che il primo rappresenta un organo super partes chiamato a sentenziare su una causa, mentre il magistrato risulta un funzionario pubblico investito di poteri giudiziari. Quest’ultimo, inoltre, può esercitare funzioni amministrative o assumere il ruolo di Pubblico Ministero in certi ordinamenti. Infine, l’organo della magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere.
Specifichiamo invece che a seconda dell’oggetto della controversia su cui i giudici sono chiamati a decidere, e quindi in relazione alle funzioni esercitate, essi possono essere distinti fondamentalmente in giudici: civili, penali, amministrativi (tuttavia esistono giudici competenti in materie specifiche di cui si dirà in seguito).
Differenza tra giudice e magistrato: l’iter formativo
Chi si chiede come diventare magistrato, oppure giudice, dovrà affrontare un percorso formativo pressoché uguale: entrambe le figure devono conseguire una laurea magistrale in Giurisprudenza, la quale si può ottenere anche presso gli Atenei Telematici.
Questi, infatti, oltre a offrire una didattica innovativa e stimolante come quella online, rilasciano dei titoli equipollenti a quelli tradizionali, in quanto le Università Telematiche sono legalmente riconosciute dal MIUR. Vediamo dunque quali sono i corsi di laurea dove studiare Giurisprudenza online:
- Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (UniCusano)
- Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (Unitelma Sapienza)
- Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (UniFortunato)
- Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (UniMarconi)
- Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (eCampus)
- Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (UniPegaso)
- Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (UniDav)
Un altro vantaggio di optare per uno di questi corsi di laurea risiede nel fatto che Giurisprudenza è a numero aperto nelle Università Telematiche: questo vuol dire che gli studenti dovranno affrontare solo una prova di tipo conoscitivo e non un test di sbarramento per poter entrare.
E, viste tutte le prove che è necessario affrontare per diventare magistrato o giudice, il non dover sottostare anche allo stress di un test d’accesso risulta certo un fattore di cui tener conto nella scelta dell’Università.
Dopo la laurea, l'aspirante giudice o magistrato dovrà optare per uno dei seguenti iter:
- Frequentare la Scuola di specializzazione per professioni legali, la quale offre la possibilità di effettuare un tirocinio di almeno 18 mesi negli uffici giudiziari.
- Svolgere un’attività forense di almeno 18 mesi presso l’Avvocatura dello Stato
- Conseguire il dottorato di ricerca in materie giuridiche
Una volta concluso uno dei percorsi indicati, il candidato avrà modo di iscriversi al concorso da magistrato e giudice, il quale è bandito dal Ministero della Giustizia e consta di una parte scritta e una orale. La prima prevede la scrittura di tre temi, rispettivamente di diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo. Invece la prova orale si basa su un colloquio incentrato su argomenti come il Diritto internazionale pubblico e privato, il Diritto comunitario, elementi di informatica giuridica, lingua straniera e diverse altre materie.
Dopo aver superato le fasi del concorso da magistrato, il candidato dovrà effettuare anche un tirocinio della durata di 18 mesi, alla fine del quale verrà giudicato idoneo o meno alla professione. In caso di esito positivo, potrà diventare magistrato oppure giudice a tutti gli effetti. Ma di che tipo, esattamente? Andiamo a vederlo nello specifico.
Magistrato togato: le varie categorie
L’organo della magistratura si divide in due tipologie, le quali danno vita al magistrato onorario e al magistrato togato. Quest'ultimo viene nominato attraverso il concorso pubblico di cui abbiamo parlato sopra. La sua attività viene svolta a tempo indeterminato e comprende il personaggio del Pubblico Ministero, il quale è un magistrato che si occupa dell’esercizio dell’azione penale, e le seguenti figure di giudici:
- Giudice civile
- Giudice penale
- Giudice amministrativo
- Giudice costituzionale
- Giudice tributario
- Giudice per le Indagini Preliminari (GIP)
- Giudice della Corte dei Conti
- Giudice del Consiglio di Stato
Chi è il magistrato onorario
Chi si configura come magistrato onorario, invece, viene nominato tramite procedure speciali e non attraverso il concorso pubblico. Ad esempio chi si chiede come diventare giudice di pace dovrà affrontare un concorso per titoli: in questo caso la selezione avviene in base al curriculum del candidato.
Dopo la nomina, il magistrato onorario eserciterà il proprio incarico solo per un lasso di tempo limitato, venendo remunerato in maniera diversa secondo le funzioni esercitate. A tale categoria appartengono per esempio questi giudici:
DOMANDE FREQUENTI
La principale differenza tra giudice e magistrato è che il primo rappresenta un organo super partes chiamato a sentenziare su una causa civile, penale o amministrativa, mentre il magistrato risulta un funzionario pubblico investito di poteri giudiziari. Quest’ultimo, inoltre, può esercitare funzioni amministrative o assumere il ruolo di Pubblico Ministero in certi ordinamenti. Infine, l’organo della magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere.
Innanzitutto bisogna conseguire una laurea in Giurisprudenza. Dopo la laurea è necessario intraprendere uno di questi iter:
- frequentare la Scuola di specializzazione per professioni legali;
- svolgere un’attività forense di almeno 18 mesi presso l’Avvocatura dello Stato;
- conseguire il dottorato di ricerca in materie giuridiche.
Una volta concluso uno dei percorsi indicati, il candidato avrà modo di iscriversi al concorso da magistrato e giudice.
La prova scritta prevede la scrittura di tre temi, rispettivamente di diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo. Invece la prova orale si basa su un colloquio incentrato su argomenti come il Diritto internazionale pubblico e privato, il Diritto comunitario, elementi di informatica giuridica, lingua straniera e diverse altre materie. Dopo aver superato le fasi del concorso, il candidato dovrà effettuare anche un tirocinio di 18 mesi, alla fine del quale verrà giudicato idoneo o meno alla professione.
Se necessiti di maggiori informazioni, non esitare a scriverci, ti risponderemo fornendoti una consulenza del tutto gratuita nel minor tempo possibile.
Buongiorno
volevo sapere se esiste un corso giuridico specifico per le pubbliche amministrazioni….per diventare giudice amministrativo. grazie silvia
Buongiorno, per ricevere maggiori info compili pure il modulo che trova qui sopra, così da ricevere al più presto una consulenza gratuita da un nostro orientatore.