Come diventare Avvocato: l’iter formativo completo
Come diventare avvocato? La strada è piuttosto lunga, ma in questa guida troverai uno schema esaustivo su come realizzare il tuo sogno
ARGOMENTI DEL POST
- Come diventare avvocato: la laurea
- Pratica da avvocato: come funziona
- L’esame di abilitazione da avvocato
- Alternative all’esame di abilitazione
- Avvocato, notaio e magistrato
- Quanto guadagna un avvocato?
“Se è così duro studiare legge... come si spiega che ci sono così tanti avvocati?” Questa frase di Calvin Trillin esprime in parte l’attuale mondo dell’avvocatura, anche se necessita di una correzione.
Ottenere la laurea in Giurisprudenza è davvero un duro processo, eppure in molti continuano a scegliere questo percorso. Un po’ perché a volte è considerata una sorta di jolly, un po’ perché effettivamente si tratta di una laurea richiesta dal mondo del lavoro e che apre tante porte.
Però ci sono ancora molte persone che intraprendono il corso di laurea in Giurisprudenza perché sognano di stagliarsi in un’aula di tribunale come avvocati. Non è una strada così romantica e priva di ostacoli, ma conoscere il “nemico” aiuta sempre: vediamo quindi nello specifico come diventare avvocato.
Come diventare avvocato: la laurea
Per diventare avvocato è necessario aver conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza a ciclo unico della classe LMG-01, oppure una Laurea Triennale in Giurisprudenza che si concluda con un biennio magistrale (sempre LMG-01).
Inoltre è importante scegliere l’università giusta: per differenziarti rispetto all’elevato numero di studenti in legge, puoi iscriverti a una delle 11 Università Telematiche presenti in Italia. I futuri avvocati che decidono di studiare Giurisprudenza online acquisiranno una visione di ampio respiro grazie al metodo d'apprendimento innovativo presente negli Atenei Telematici: questi si basano infatti sulla teledidattica, che permette di seguire in modalità virtuale le lezioni, ma anche seminari e webinar. Inoltre, alla fine del percorso accademico, si otterrà un titolo di laurea riconosciuto dal Miur, e perciò del tutto equipollente a quello rilasciato dagli atenei canonici.
Pratica da avvocato: come funziona
Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza - online o convenzionale che sia -, è necessario svolgere la pratica forense presso uno studio legale di uno o due avvocati (chiamati dominus) che risultino iscritti da almeno 5 anni all’Albo professionale degli avvocati.
Il tirocinio da avvocato rappresenta il primo passo per prepararsi al futuro, perciò è necessario scegliere uno studio che tratti diverse tipologie di diritto, in modo da essere preparati a tutto tondo per l’esame di abilitazione.
L’attività forense dura 18 mesi e per diventare avvocato il tirocinante dovrà partecipare ad almeno 20 udienze del proprio dominus per ogni semestre, facendo annotare la propria presenza nel verbale di udienza e nel libretto della pratica. Dopo aver svolto sei mesi di tirocinio, il futuro avvocato può partecipare alle udienze anche da solo, in sostituzione del suo dominus. Vi sono però delle opzioni alternative che possono sostituire in parte la pratica forense:
- 12 mesi di Scuola di Specializzazione
- 12 mesi presso L’Avvocatura dello Stato, presso l’Avvocatura Distrettuale dei Comuni o altri enti pubblici, o presso gli uffici giudiziari
- 6 mesi di praticantato in uno studio legale in un altro Paese dell’Unione Europea.
- 6 mesi di tirocinio durante l'ultimo anno di corso di laurea, in caso ci sia una convenzione in tal senso tra la propria Università e l'ordine forense
A partire dal 2022, inoltre, gli aspiranti avvocati dovranno seguire, insieme al tirocinio, anche dei corsi obbligatori su diversi aspetti del diritto, con relativa prova finale.
Esame di abilitazione da avvocato
In seguito all’attività forense, si potrà effettuare l’esame di abilitazione per diventare avvocato, che prima della situazione pandemica era costituito da tre prove scritte e da una prova orale. Attualmente, invece, consiste in una doppia prova orale al posto dello scritto.
Le domande di partecipazione potranno essere presentate sul portale web del Ministero della Giustizia dal 3 ottobre all’11 novembre 2022. Dal 16 gennaio 2023 inizierà l'esame, consistente in una prima prova orale della durata di 60 minuti e basata su una materia a scelta del candidato tra diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo. La seconda prova è invece costituita dalla discussione di brevi questioni relative a cinque materie scelte dal candidato, sempre riguardanti il diritto.
Una volta passato l’esame di abilitazione ci sarà la soddisfazione dell’iscrizione nell'albo degli avvocati, che decreta l’appartenenza a tutti gli effetti alla professione. Ma con i piaceri arrivano anche i doveri, come l’iscrizione alla Cassa Forense con il relativo obbligo di versare i contributi (che per i primi anni saranno agevolati). Dopo aver seguito la procedura su come diventare avvocato, si hanno di fronte a sé diverse opzioni:
Alternative all’esame di abilitazione
Innanzitutto, le seguenti figure possono iscriversi all’Albo senza sostenere l’esame di abilitazione:
- i professori universitari di ruolo in materie giuridiche per cinque anni
- i magistrati ordinari, militari, amministrativi o contabili
- gli Avvocati dello Stato
Inoltre, in caso non si riuscisse a superare l’esame, si può comunque esercitare come avvocato senza abilitazione l’attività stragiudiziale, che comprende ad esempio la redazione di contratti e di pareri, le consulenze, le messe in mora o gli arbitrati. In questo caso si diventa un consulente legale, la cui attività è lecita purché non finalizzata alla successiva difesa in giudizio.
Come diventare avvocato... notaio o magistrato
Gli avvocati possono partecipare all’iter per diventare notaio, a patto che abbiano esercitato almeno per un anno. In questa maniera la pratica notarile obbligatoria per accedere al concorso da notaio durerà solo 8 mesi. Inoltre hanno anche modo di diventare magistrati: devono essere iscritti all’albo degli avvocati, dopodiché potranno affrontare il tirocinio presso gli uffici giudiziari. Altrimenti, allontanandosi dalle aree strettamente legali, l’avvocato potrà anche lavorare nel campo della Pubblica Amministrazione o nelle imprese private, occupandosi di organizzazione del lavoro e del personale.
Quanto guadagna un avvocato in Italia?
Dopo aver visto come diventare avvocato, vediamo anche quanto guadagna: possiamo dire che inizia a percepire qualcosa sin dal momento del praticantato, quando il dominus determina un “rimborso spese” da assegnargli in base all’impegno e al concreto lavoro svolto. Quando poi l’avvocato inizia a esercitare a tutti gli effetti, lo aspetta inizialmente uno stipendio di circa 30.000 euro annui, che vanno poi ad attestarsi sui 40.000/50.000 euro all’anno quando si ritrova alle spalle almeno una quindicina di anni di carriera. Queste cifre possono tuttavia variare in base a diversi fattori; ad esempio, le avvocatesse o gli avvocati che esercitano al Sud scontano solitamente un divario salariale non indifferente, in quanto risulta difficile che arrivino ai 50.000 euro citati precedentemente.
DOMANDE FREQUENTI
Per diventare avvocato è necessario conseguire una laurea magistrale in Giurisprudenza a ciclo unico, così da accedere al praticantato forense. Dopo c’è l’esame di abilitazione che, se superato, permette di iscriversi all’Albo degli Avvocati.
La pratica forense dura 18 mesi e va svolta presso lo studio legale di avvocati (chiamati dominus) che risultino iscritti da almeno 5 anni all’Albo. Il tirocinante dovrà partecipare alle udienze, effettuare la redazione di atti processuali e seguire dei corsi obbligatori su diversi aspetti del diritto, con relativa prova finale.
L’avvocato guadagnerà inizialmente circa 30.000 euro annui, che vanno poi ad attestarsi sui 40.000/50.000 euro all’anno quando si ritrova alle spalle almeno una quindicina di anni di carriera.
Se necessiti di maggiori informazioni, non esitare a scriverci, ti risponderemo fornendoti una consulenza del tutto gratuita nel minor tempo possibile.
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