Come si diventa Pubblico Ministero: l’iter formativo
Come si diventa pubblico ministero? Scopriamo insieme quale iter formativo intraprendere per ricoprire questo ruolo di grande responsabilità e importanza
ARGOMENTI DEL POST
- Come si diventa pubblico ministero: il percorso di studi
- Il concorso per diventare pubblico ministero
- Compiti e funzioni del pubblico ministero
- La laurea in Giurisprudenza presso le Università Telematiche
Sono moltissimi i giovani che, in Italia e in tutto il mondo, prendono la decisione di intraprendere studi a indirizzo giuridico per diventare avvocati, notai o magistrati. Ma come si diventa pubblico ministero? Avviare la carriera di PM è un’impresa che richiede grande motivazione, oltre naturalmente a un percorso formativo caratterizzato da numerosi passaggi di natura accademica, burocratica e concorsuale.
Come si diventa pubblico ministero: il percorso di studi
Le funzioni del pubblico ministero vengono definite nell’articolo 73 del Regio Decreto n. 12 del 30 gennaio del 1941. Vediamone insieme un estratto:
"Il pubblico ministero veglia alla osservanza delle leggi, alla pronta e regolare amministrazione della giustizia, alla tutela dei diritti dello Stato, delle persone giuridiche e degli incapaci, richiedendo, nei casi di urgenza, i provvedimenti cautelari che ritiene necessari; promuove la repressione dei reati e l’applicazione delle misure di sicurezza; fa eseguire i giudicati ed ogni altro provvedimento del giudice, nei casi stabiliti dalla legge. Ha pure azione diretta per fare eseguire ed osservare le leggi d’ordine pubblico e che interessano i diritti dello Stato, e per la tutela dell’ordine corporativo, sempre che tale azione non sia dalla legge ad altri organi attribuita”.
Ti sarà bastato leggere queste poche righe per capire che intraprendere il mestiere di pubblico ministero non significherà solo occuparsi di materia penale, civile e amministrativa, ma anche assumersi quotidianamente grandi responsabilità e affrontare un percorso di specializzazione molto lungo e complesso. Ma quindi: come si diventa pubblico ministero?
Chiunque voglia intraprendere la carriera di PM dovrà seguire un iter formativo analogo a quello intrapreso dagli aspiranti magistrati: il pubblico ministero infatti altro non è che una particolare tipologia di magistrato - più nello specifico un magistrato togato- quindi un dipendente pubblico che svolge la funzione giurisdizionale a tempo indeterminato, nominato mediante concorso pubblico.
Ma cominciamo dal principio: per diventare pubblico ministero è necessario prima di tutto studiare Giurisprudenza, conseguendo un titolo di laurea magistrale a ciclo unico (classe LMG-01) oppure iscrivendosi a un corso di laurea triennale in Legge per poi completarla con un biennio di specializzazione.
Questo percorso di studi fornirà agli studenti tutte le nozioni necessarie alla costruzione di un’ottima formazione giuridica e all’utilizzo autonomo delle metodologie utili alla risoluzione di questioni giuridiche e casi di vario tipo. Tra le competenze che il corsista acquisirà nel corso dei cinque anni di studio vi saranno infatti la comprensione e l’analisi delle norme giuridiche e la redazione (o esposizione orale) di argomentazioni riguardanti casi giuridici.
A questo punto i neolaureati, una volta concluso il percorso accademico quinquennale, dovranno sostenere un tirocinio della durata di due anni presso la Procura della Repubblica oppure in uno studio legale o notarile. A questi tirocini formativi si accederà via bandi sempre disponibili e sarà proprio quest’esperienza di natura pratica, affiancata a un approfondito studio nozionistico, ad aprire al candidato le porte del concorso per diventare pubblico ministero.
Il concorso per diventare pubblico ministero
Per diventare pubblico ministero c’è un concorso? Ebbene sì: per lavorare in qualità di PM è necessario accedere al concorso pubblico in magistratura. A questo importante step potranno giungere solo coloro che abbiano svolto l’attività di tirocinio post-lauream descritta nel paragrafo precedente, gli avvocati, chi abbia frequentato un dottorato o una scuola di specializzazione.
Chiunque voglia accedere al concorso pubblico per diventare PM dovrà inoltre:
- essere essere in possesso della cittadinanza italiana;
- godere dell’esercizio dei diritti civili;
- essere incensurato;
- non aver ancora compiuto 40 anni.
Il concorso (con bando consultabile sul sito del Ministero della Giustizia) ha cadenza annuale e i candidati potranno parteciparvi a per un numero massimo di tre volte. Gli aspiranti PM dovranno quindi prepararsi con cura e per tempo per sostenere prove scritte e orali molto complesse. Una volta superata la prova scritta (incentrata su diritto civile, penale e amministrativo), si passerà agli orali durante i quali i candidati dovranno mostrare di possedere capacità di ragionamento, analisi e organizzazione, ottime skill comunicative in forma orale e scritta e - non ultimo - un certo equilibrio di giudizio.
La prova orale si concentrerà sulle seguenti materie:
- Diritto civile ed elementi fondamentali di Diritto romano;
- Procedura civile;
- Diritto penale;
- Procedura penale;
- Diritto amministrativo, costituzionale e tributario;
- Diritto del lavoro e della previdenza sociale;
- Diritto comunitario;
- Diritto commerciale e fallimentare;
- Diritto internazionale pubblico e privato;
- Elementi di informatica giuridica;
- Elementi di ordinamento giudiziario;
- Lingua straniera, scelta dal candidato tra quelle ufficiali dell'Unione europea.
Una volta superato brillantemente questo ultimo, impegnativo esame, sarà necessario prendere parte a un tirocinio da uditore giudiziario - questa volta retribuito - della durata di due anni. Durante questo ulteriore momento di esercizio pratico si dovranno effettuare affiancamenti con professionisti della Legge e più in particolare:
- Sei mesi di affiancamento a un giudice civile.
- Sei mesi di affiancamento a un giudice penale.
- Sei mesi di affiancamento a un pubblico ministero.
- Sei mesi nella funzione (che potrà essere giudicante o requirente) che si svolgerà una volta terminato l’uditorato.
Compiti e funzioni del pubblico ministero
Ora che hai capito cosa fare per diventare pubblico ministero, cerchiamo di descrivere con chiarezza questo profilo professionale, collocandolo nel contesto sociale e giuridico in cui opera.
Il pubblico ministero è un vero e proprio organo monocratico che viene designato dallo Stato al fine di agire nell’interesse pubblico mosso da un fine di giustizia, garantendo il rispetto della legge, tutelando i diritti dello Stato, degli incapaci e delle persone giuridiche e valutando le azioni penali degli individui. Quest’organo - istituito presso la Corte di Cassazione, le Corti di Appello, i Tribunali ordinari e i Tribunali per i minorenni - deve svolgere l’esercizio dell’azione penale (che porta poi al processo penale) ogni volta che si verifichi un reato, secondo quanto stabilito dal principio di obbligatorietà vigente in Italia. Starà poi al PM, come sancisce il nostro ordinamento, valutare a propria discrezione in quale misura intervenire.
Vediamo quindi quali sono, in linea generale, i compiti di un pubblico ministero.
- Sorvegliare sull’osservanza delle leggi.
- Sorvegliare sulla regolare amministrazione della giustizia.
- Occuparsi di condurre le indagini preliminari.
- Individuare e raccogliere prove d’accusa nei confronti di chi abbia commesso un reato e dirigere gli organi di polizia giudiziaria.
- Interrogare accusati e testimoni.
- Richiedere l’avvio, il prolungamento, la soluzione o l’archiviazione di un caso.
- Presentare al giudice le richieste necessarie all’avvio di provvedimenti quali ad esempio misure cautelari di vario tipo, intercettazioni, acquisizione di tabulati telefonici, ecc.).
- Intervenire nelle udienze penali di Corti e Tribunali.
- Eseguire i provvedimenti stabiliti dal giudice.
Costituito, in qualità di pubblico ufficio, presso l’autorità giudiziaria ordinaria, il pubblico ministero deve quindi promuovere il rispetto della legge e agire sempre e comunque in modo imparziale, sotto la vigilanza del Ministero della Giustizia previa designazione dei capi d’ufficio ossia Procuratori della Repubblica o Procuratori generali presso Corte d’appello e Cassazione. Ricordiamo infine che il lavoro di questi professionisti è gestito dai vari uffici della Procura della Repubblica che convocano di volta in volta i PM - sempre reperibili - in base ai vari turni e competenze territoriali.
La laurea in Giurisprudenza presso le Università Telematiche
Come già detto, tra i requisiti per diventare pubblico ministero troviamo in primis il conseguimento della laurea in Giurisprudenza a ciclo unico (classe LMG-01) oppure l’ottenimento di una laurea triennale in Legge che andrà però poi necessariamente completata con un biennio magistrale.
Il corso in Giurisprudenza a ciclo unico è accessibile a tutti coloro che abbiano un diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo equipollente idoneo secondo la normativa vigente e ha la durata di cinque anni. Le modalità di accesso a questo corso di studi sono varie e vengono stabilite dai singoli atenei: la maggior parte delle Università offre corsi di laurea in giurisprudenza a numero aperto, non prevedendo quindi il superamento di un test ostativo e limitandosi a valutare le conoscenze delle aspiranti matricole mediante una prova delle conoscenze (in ambito giuridico, logico e della cultura generale).
Se a questo punto ti stai domandando dove intraprendere i tuoi studi in Legge per diventare pubblico ministero, sappi che potrai scegliere l’offerta formativa delle Università Telematiche. Basati sull’erogazione della formazione a distanza, quindi mediante moderne piattaforme di e-learning, questi atenei riconosciuti dal Miur garantiscono l’acquisizione di un titolo di laurea legalmente valido, in tutto e per tutto equiparabile a quello erogato dalle università di stampo classico.
I vantaggi della teledidattica sono moltissimi, uno su tutti l’autonomia con la quale si potrà affrontare lo studio: sarà infatti possibile fruire delle lezioni online in qualsiasi momento, tenersi in contatto con tutor e docenti via mail e prendere parte a classi interattive con i propri compagni di corso.
Ecco quindi i corsi di laurea online in Giurisprudenza LMG-01 offerti dalle Università Telematiche:
- Corso di Laurea Magistrale Online a ciclo unico in Giurisprudenza (UniPegaso)
- Corso di Laurea Magistrale Online a ciclo unico in Giurisprudenza (eCampus)
- Corso di Laurea Magistrale Online a ciclo unico in Giurisprudenza (UniFortunato)
- Corso di Laurea Magistrale Online a ciclo unico in Giurisprudenza (UniDav)
- Corso di Laurea Magistrale Online a ciclo unico in Giurisprudenza (Unitelma Sapienza)
- Corso di Laurea Magistrale Online a ciclo unico in Giurisprudenza (UniCusano)
- Corso di Laurea Magistrale Online a ciclo unico in Giurisprudenza (IUL)
- Corso di Laurea Magistrale Online a ciclo unico in Giurisprudenza (UniMarconi)
DOMANDE FREQUENTI
Tra i requisiti per diventare pubblico ministero troviamo una laurea a ciclo unico in Giurisprudenza (LMG-01) oppure una laurea in Scienze dei Servizi Giuridici (L-14) che andrà poi completata con un biennio di specializzazione.
Al termine del tuo iter formativo universitario, dovrai necessariamente svolgere un tirocinio della durata di due anni presso la Procura della Repubblica oppure nello studio di un avvocato o di un notaio. Ricorda inoltre che per accedere al concorso pubblico per diventare PM non dovrai ancora aver compiuto i 40 anni e dovrai essere in possesso della cittadinanza italiana, godere dell’esercizio dei diritti civili ed essere incensurato.
Certamente! Presso una delle undici Università Telematiche riconosciute dal Miur potrai intraprendere il tuo corso di studi in Giurisprudenza per poi procedere con la tua preparazione al concorso da PM. Contattaci per saperne di più e scoprire tutti i dettagli sull’offerta formativa degli atenei online.
Se necessiti di maggiori informazioni, non esitare a scriverci, ti risponderemo fornendoti una consulenza del tutto gratuita nel minor tempo possibile.